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12
Dicembre
2015

Tassa sui contanti: ecco la smentita del Ministero delle Finanze

Tassa sui contanti: ecco la smentita del Ministero delle Finanze

La "guerra al contante" prevede una maggiore tracciabilità dei pagamenti in visione di un piano d'azione mirato alla lotta all'evasione fiscale. La tassa sui contanti avrebbe dovuto prevedere un'imposta di bollo sulle transazioni bancarie superiori ai 200€, ma questa notizia è stata smentita anche da Matteo Renzi che aggiunge l'ipotesi di alzare da 1.000 a 3.000 € il tetto per i pagamenti in contanti. In realtà, la vera guerra al contante prevede l'utilizzo di scontrini e ricevute digitali; fatturazione elettronica tra privati; tracciabilità dei mezzi di pagamento, piuttosto che una vera e propria tassa sui contanti.

Questi provvedimenti saranno particolarmente graditi alle banche, le quali vedranno aumentare gli utili sulle operazioni di accredito elettronico e allo stesso tempo vedranno il ridursi dei costi di gestione delle transazioni in contanti.

Dunque, niente tassa sui contanti bensì novità per commercianti, artigiani e professionisti, i quali dal 2017 avranno l'obbligo della memorizzazione e della trasmissione telematica al fisco di tutti i corrispettivi giornalieri. Il premier Renzi ha dichiarato che l' informazione sulla tassa sui contanti riguardante una fantomatica imposta di bollo sulle transazioni bancarie oltre i 200€ sia stata una manipolazione o un'interpretazione errata della notizia. Il primo Ministro sostiene che di un’imposta si era ipotizzato per l'applicazione sui versamenti quotidiani. Dunque, almeno per il momento, niente tassa sui contanti.

Categories: News

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